Ricostruzione artroscopica di LCA

Indicazioni e scopo dell'intervento

Il legamento crociato anteriore (LCA) è un cordone fibroso del diametro di 1 cm teso dentro il ginocchio fra la tibia in sede anteromediale e il femore in sede posterolaterale. La lesione del LCA avviene in genere per una distorsione del ginocchio (con un meccanismo di valgo rotazione esterna o più raramente di varo rotazione interna).
La diagnosi di rottura è possibile con manovre cliniche e viene confermata da una Risonanza Magnetica.
La lassità del ginocchio, dovuta alla rottura del LCA, è avvertita soprattutto nelle attività sportive con cedimenti seguiti da gonfiore e senso di insicurezza. La ripetizione dei cedimenti provoca altre lesioni legamentose (la lassità aumenta) e/o lesioni meniscali (blocchi) e/o cartilaginee (dolore e versamento).
Il trattamento chirurgico dell’insufficienza del LCA consiste nella sua sostituzione con un innesto prelevato dallo stesso ginocchio o dal controlaterale. In casi particolari può essere utilizzato un innesto sintetico o prelevato da cadavere.
Questo innesto lo ottengo, di solito, prelevando i tendini che si trovano sulla faccia mediale della coscia e del ginocchio (semitendinoso e gracile).
Lo scopo dell'intervento è ottenere una correzione stabile e funzionalmente valida della condizione patologica ed eliminare, se presente, la fonte del dolore in modo efficace e permanente.
Il non operare può portare ad un progressivo peggioramento dell'instabilità e dei dolori al ginocchio. In questo caso la lassità legamentosa può essere gestita evitando le attività sportive che comportano torsioni al ginocchio tipo il calcio, il basket, la pallavolo, lo sci e il tennis. Il rinforzo muscolare in palestra può aiutare a convivere con la lassità praticando sport tipo la bicicletta e il nuoto.

La tecnica chirurgica

L'intervento viene attuato abitualmente in anestesia spinale selettiva, che addormenta solo l'arto da operare, o in anestesia generale. La scelta viene effettuata in base al parere del chirurgo e dell'anestesista e, per quanto possibile, tenendo conto del desiderio del paziente.
Si inizia con l'artroscopia mediante la quale è possibile vedere tutte le strutture interne del ginocchio e confermare la diagnosi già fatta con la visita e la RMN (foto 1). Le immagini proiettate su un monitor televisivo guidano le azioni dell'operatore e possono essere osservate, se lo desidera, anche dal paziente. L'intervento viene eseguito irrigando l'interno del ginocchio con un liquido sterile e osservando sul monitor le immagini.
Il prelievo di semitendinoso/gracile richiede un’incisione poco sotto il ginocchio (foto ). Attraverso questa breccia si praticano anche i tunnel sulla tibia e sul femore (foto ), dove verrà fatto scorrere il neolegamento poi fissato al femore, con un sistema “a sospensione”, alla tibia con una vite in materiale riassorbibile (foto 4).
L'intervento, che può durare tra i 30 e i 90 minuti a seconda dei casi, si conclude con l'applicazione dei punti di sutura e di un tubicino di drenaggio.

Decorso post operatorio

Dopo circa due ore dalla fine dell'intervento quando, finito l'effetto dell'anestesia, è ripresa la sensibilità e la motilità dell'arto, si può avvertire dolore di lieve/media intensità. Con l'impiego regolare del nostro protocollo di analgesia è possibile ottenere un controllo pressoché totale del dolore, ed è possibile iniziare subito gli esercizi di mobilizzazione del ginocchio operato e riprendere a camminare con le stampelle con il carico a tolleranza (inizialmente parziale ma, a volte, anche totale, se il paziente ne è capace).
Dopo circa sei ore l'infermiere Le praticherà un'iniezione di EBP (eparina a basso peso molecolare) nel tessuto sottocutaneo dell'addome.
La dimissione avviene in genere la sera stessa dell'operazione se non si evidenziano problematiche che possano consigliare la permanenza in Clinica; nel qual caso verrà trasferito/a dal Reparto di Day Surgery a quello di Ortopedia e la dimissione avverrà il giorno seguente.
La rieducazione deve continuare subito presso un Centro di fisiokinesiterapia. L’articolazione ha bisogno di funzionare per vivere bene (movimento, carico e gioco muscolare normali) e anche il trapianto deve essere giustamente stimolato per completare la sua maturazione che dura 6 mesi.
Le stampelle vengono in genere abbandonate dopo 2 settimane, e una buona funzionalità dell'articolazione, per tornare alla propria quotidianità, si ottiene in 4-5 settimane.
Il trattamento in FKT dura 30/45 giorni, per proseguire successivamente in palestra.
Si può guidare l’auto, nuotare e andare in bici dopo circa 1 mese.
Il programma di rinforzo muscolare deve riportare la forza dell’arto operato molto vicina a quello dell’arto sano nel giro di 4 mesi. Al 4°/5° mese si possono iniziare gli allenamenti (se calcio, anche con la palla ma rigorosamente da soli, non in squadra) e, con gradualità, anche movimenti di torsione tipo la corsa su terreno accidentato. La completa ripresa dell’attività agonistica è concessa alla fine del 8° mese.

Fotogallery